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Pura Vida: Martina e la sua vita per il surf a Fuerteventura

vivere alle canarie

Pura Vida: Martina e la sua vita per il surf

di Alessandra Ros

 

Qualche giorno fa ho fatto quattro chiacchere con Martina Tamburini e su com’è arrivata a vivere di surf a Fuerteventura.

Martina 23 anni di Iseo, fin da bambina sognava di passare il suo tempo surfando nell’oceano ed oggi il suo sogno non solo é diventato realtá, ma anche il suo lavoro a tempo pieno.

Martina come sei arrivata sull’ isola?

Quando ho finito la la maturità nel 2016 ho iniziato a lavorare in un bar per risparmiare un po di soldi, ero in contatto con un ragazzo del mio paese che viveva a Fuerteventura giá da 4 anni e sapendo la mia curiosità per il surf pur non avendo mai provato, mi aveva invitata sull’isola e cosí il Settembre successivo alla mia maturità sono partita per Fuerteventura.

Ho cominciato subito a surfare e mi sono appassionata sempre di più a questo sport!

È stato difficile abituarti ai pochi servizi che offre l’isola per i giovani?

Abbastanza, dopo 3 mesi trascorsi a Fuerte infatti ho deciso di trasferirmi a Tenerife sperando di trovare piú “vita” , ma presto mi sono resa conto che la situazione “giovani”non era molto diversa e la vita era comunque meno libera dato che trovare lavoro vicino casa era molto piú difficile, quindi dopo 4 mesi ho deciso di tornare a Fuerte dove, con Mauro, il mo amico che nel frattempo era diventato il mio ragazzo, mi sono iscritta al corso d’istruttore di surf (FCS Federazione Canaria de Surf) che quell’anno, si faceva solo a Fuerteventura.

Dove si é svolto il corso d’istruttore di surf e in cosa consiste?

Il corso si è svolto alla scuola nautica del porto di Corralejo ed era in spagnolo quindi è stata una soddisfazione superarlo perché non parlavo ancora bene la lingua. Era suddiviso in una parte teorica, una pratica e l’esame finale.

A volte si percepisce una competizione tra i diversi sport d’acqua come surf, kite, windsurf, bodyboard, tu come la pensi a riguardo?

Si, è vero c’è un po di snobbismo se cosí si puó dire tra uno sport e l’altro, ma li rispetto a mi piace vederli anche se credo che il surf sia diverso dagli altri perchè sei tu, la tavola e il mare. Il surf é uno sport dove si lavora molto di piú perchè da sdraiato devi alzarti sforzando molto di piú il corpo.

Perché Fuerte è scelta da cosí tanti surfisti?

Tra i posti più esposti dell’Oceano Atlantico Fuerteventura offre una grande varietá di Spot (posti dove il surfista entra nell’acqua) dai piú “tranquilli” come quelli rocciosi dove le onde sono piu basse, come Rocky Point ad esempio, a quelli sabbiosi dove le onde sono piú “cattive” come The Bubble o El Hierro. Inoltre il clima permette di godersi la vacanza anche quando non si surfa.

Come si fa a sapere qual’è lo spot giusto ogni giorno?

Abbiamo delle applicazione come Windguru, Surf forecast, Surfline dove possiamo vedere gli spot senza risciare troppo di non trovare onde, di solito sono abbastanza veritiere.

Inoltre ci sono le webcam del Cotillo, di Rocky Point, del Hierro ecc. Dove ci si puó fare un’idea in tempo reale delle onde che si troveranno.

Come si fa a far coincidere lavoro e surf?

Si va nei momenti liberi. Non si lavora mai 12h al giorno quindi quella mezza giornata di non lavoro di solito si va a surfare. Io lavoro con i bambini e quando sono in acqua non surfo perché sto lavorando e ho la responsabilitá dei miei allievi, quindi approfitto delle mezze giornate e dei giorni liberi.

É pericoloso come sport?

Puó diventare davvero pericoloso se non si é attenti alle circostanze. Una cosa che non faccio mai è entrare in acqua quando non c’è nessuno, il mare é imprevedibile e anche se in superficie puó sembrare calmo non é detto che sia lo stesso a livello di corrente.

É piú facile surfare un un posto con turisti o con gente del posto?

Sicuramente con turisti, i local sono abbastanza duri specialmente tra uomini capita che non rispettino le precedenze, cercando di essere un pò padroni dello spot e anche se non l’ho mai vissuto in prima persona so di casi dove la situazione é degenerata arrivando alle mani.

Pensi che sia uno sport costoso? Cosa serve per iniziare?

Penso che sia uno degli sport meno cari, specialmente se si paragona con gli sport di montagna.

Le uniche cose di cui si ha bisogno sono la tavola e la muta facilmente repeiribili in negozi di seconda mano e su internet. Il mio consiglio è di prendere un paio di lezioni per avere l’impostazione generale e poi mettere in pratica tutti i giorni solo le basi fino a che non si imparano bene seguendo cosí piano a piano con video e magari qualche lezione ogni tanto per correggere e potenziare. L’unico ingrediente segreto é la costanza.

Per concludere ho chiesto a Martina una parola che, secondo lei, racchiuda in se la vita del surfista a Fuerteventura e guardando verso l’Isla de Lobos mi ha risposto:

“PURA VIDA”.

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