North Shore di Corralejo: i tesori nascosti
di Graziana Morcaldi. Il Vento soffia da Nord-Ovest e spazza via le nuvole bianche e soffici di passaggio sull’isola. Vento che porta lontano nuvole e pensieri. Se non si è abituati può essere fastidioso, ma provate a fermarvi e ad ascoltarlo, potrebbe raccontarvi cose sorprendenti.
Vado controvento verso Ovest, direzione Majanicho. È deserto vulcanico, è argilla, sabbia e pietra nera. Nient’altro. I colori caldi della North Shore si spezzano e poi si mischiano al blu del cielo e alle sfumature di azzurro dell’oceano. Quanti colori ha l’oceano? Ve lo siete mai chiesto? La North Shore è una piccola oasi di silenzi ovattati, appena fuori dalla ridente cittadina di Corralejo. Potrete ascoltare il rumore delle onde e aspirare l’odore della terra arida e secca che vi farà pensare al Saharah, lontano appena poche decine di chilometri.
Mi piace percorrerla a piedi e abbandonarmi a un prezioso stato di beatitudine. E’ solo deserto e oceano, poco lontani, guardando verso sinistra, i vulcani, e alle spalle Corralejo che si allontana lentamente. Davanti a me il nulla. Quel nulla che tutti dovremmo concederci ogni tanto per ascoltarci. Cammino senza fretta verso il villaggio di Majanicho e intanto mi racconto una storia, continuo a scrivere nella mia testa quel libro immaginario senza una fine. Il sole mi riscalda e sento sulla pelle la piacevole sensazione di salsedine. Cos’altro serve per acquietare l’anima?
La NorthShore, come me, racconta delle storie, ma bisogna avere delle orecchie attente e pazienti per poterle ascoltare, perché è discreta e riservata. A ridosso dell’oceano, per esempio, si nascondono i bunker di pietra, i cosiddetti casamata, nella terminologia militare. Si nascondono nel vero senso della parola, perché sono costruiti con le pietre vulcaniche che caratterizzano l’intero paesaggio della NorthShore. Come un camaleonte che cambia colore in base al suo umore, i bunker si amalgamano alla terra che li ha creati per non essere disturbati. Ce ne sono una decina, testardi e fieri a combattere contro il tempo per non cancellare la loro storia. Eh sì, perché i bunker di storie da raccontare ne hanno eccome. Sono stati costruiti durante la seconda guerra mondiale perché l’isola era carente di uomini e materie prime sufficienti per essere difesa dagli attacchi esterni. Vennero costruiti a forma circolare, a ridosso dell’oceano, con fessure orizzontali aperte tra le rocce dove venivano posizionati i cannoni, puntati decisi verso l’oceano, in direzione Lanzarote, per proteggere la madre terra.
Mi avvicino al mio bunker: quello che insieme alla sua storia ha accettato e accolto anche la mia.
Per le provviste e le munizioni è stata dapprima scavata la terra. Solo pochi metri, il necessario per ricavarci una stanza sotterranea. Poi, dall’interno, è stata costruita una scala che sbuca nuovamente all’aria aperta, coperta poi dalle pietre vulcaniche, a forma circolare con al centro una fessura orizzontale che disegna il perimetro della stanza. Era da lì che i majoreri controllavano e difendevano la loro isola.
Proseguendo verso Majanicho, sono nel bel mezzo del malpais (detto anche campo di lava). Un paesaggio spoglio e suggestivo, nato grazie alle eruttazioni dei vicini vulcani. Non è altro che lava indurita e seccata dal sole. Può intristire uno scenario così spoglio, o dilatare l’immaginazione, è sempre il punto di vista che conta. E’ come la storia del bicchiere, lo vedete mezzo pieno o mezzo vuoto?
La NorthShore ha altri tesori nascosti sul suo cammino. E’ un museo all’aria aperta di pietre in equilibrio. Cosa sono? Non sono altro che pietre, posizionate una sopra all’altra. E’ una vera e propria forma d’arte che rientra nella Land Art, forma d’arte caratterizzata dall’intervento diretto dell’artista sul territorio naturale, in particolare in spazi aperti e incontaminati come può essere un deserto o una prateria. Posizionare una pietra sopra l’altra, cercare di dargli un equilibrio e trovarne l’incastro giusto richiede una grande pazienza, specie quando si combatte con il vento e le correnti dell’oceano. Pietre in equilibrio sulla NorthShore ce ne sono in ogni angolo, in apparenza tutte uguali, ma studiandole con discrezione, e senza toccarle, si potrà notare la mano dei diversi artisti che hanno creato la loro opera d’arte. Sono i Balancer coloro che erigono le figure di pietra in equilibrio.
Ne ho costruito uno anche io, con pazienza e dovizia, a pochi metri dalle ultime onde che sbattono con forza sugli scogli, abbastanza lontano da non essere raggiunto dalla marea alta, ma abbastanza vicino da saziarsi dell’odore di salsedine. Poi ho espresso un desiderio, lasciando che uno si prendesse cura dell’altro.
Immersa in uno stato di beatitudine che distende i sensi, nel nulla intravedo in lontananza il villaggio di Majanicho, protetto da una baia, nel punto più a Nord di Fuerteventura. Ma questa è un’altra storia..