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Il futuro del turismo a Fuerteventura post COVID-19

Moisès Jorge Naranjo

Intervista all’assessore del turismo Moisès Jorge Naranjo

A cura di Alessandra Ros

In questo periodo di incertezza globale luoghi come le isole Canarie che vivono fondamentalmente di turismo, risentono molto di più di quelli che sono gli effetti collaterali di questa pandemia.

Questa settimana abbiamo deciso di intervistare l’assessore al turismo di Fuerteventura Moisès Jorge Naranjo, per far chiarezza sulle varie aperture a livello aeroportuale, alberghiero e sul piano di promozione del territorio post COVID-19.

Signor Naranjo, in quanto ufficio del turismo, come state vivendo questa chiusura causata dal COVID-19?

Questa chiusura la stiamo vivendo con moltissima preoccupazione perche dal 14 di marzo siamo completamente chiusi al turismo e più del 50% dell’attività economica dell’isola di Fuerteventura dipende dal turismo stesso, senza dimenticare che il livello di disoccupazione “obbligata” è crescuto vertiginosamente ed è molto difficile attivare l’economia senza turismo. La bella notizia in tutto ciò è che dal primo di luglio cominceremo ad aprire i primi voli internazionale, nella speranza di ritornare, con le dovute misure alla normalità.

Parlando di numeri, nelle Canarie lo zero turistico può significare la perdita di 270 mila posti di lavoro e la caduta del PIL del 35%. Che misure sta prendendo il governo e di cosa avrebbe bisogno Fuerteventura per rientrare nelle perdite avvenute?

Il governo canario in collaborazione con il governo spagnolo ha stabilito una serie di aiuti economici per le imprese, per i lavoratori autonomi e in particolar modo per chi lavora a stretto contatto con il turismo. Lo stato d’allarme è applicato fino al prossimo 21/22 giugno, da quel momento in poi ripartiranno le attività impresariali economiche turistiche delle isole Canarie e ovviamente di Fuerteventura.

E dal punto di vista aeroportuale?

Abbiamo già la programmazione aerea internazionale per la prima settimana di luglio e prevediamo un 70% di arrivi rispetto all’anno 2019 con il turismo estivo. Proveremo in tutti i modi con l’aiuto del governo di Fuerteventura, isole Canarie e Spagna di adottare misure socio-economiche per riattivare l’economia il prima possibile.

Signor Naranjo, crede che da quest’anno cambierà il tipo di turismo a Fuerteventura?

Il tipo di turista che viene a Fuerteventura è un turista che abbiamo fidelizzato durante questi ultimi anni, la maggior parte dei nostri turisti conosce già l’isola e posso comunicarle che questo tipo di clienti stanno gia apettando di tornare da noi.

A livello di promozione del territorio, cos’ha in programma di fare l’ufficio del turismo?

Quello che faremo sarà cambiare la tipologia di promozione, che ovviamente sarà più digitalizzata attraverso un marketing online per riuscire ad arrivare a milioni di europei e far conoscere Fuerteventura, ma soprattutto il nostro messaggio sarà quello di far capire all’europa che il nostro è un destino sicuro, infatti Fuerteventura ha avuto solo 45 casi e zero vittime a causa Covid ed è molto importante far capire che la nostra zona è tranquilla e sicura.

Anche se il futuro è incerto oggi più che mai per tutti, ci saprebbe dare delle date concrete riguardo la prossima apertura degli hotel?

Il primo luglio ci saranno 12 o 13 hotel che ci hanno gia comunicato la loro apertura tra nord e sud dell’isola.

C’è il pericolo che i turisti prediligano le case vacanze lasciando così gli hotel (carburante per l’economia dell’isola) vuoti?

Per ora non abbiamo questa sensazione, ci sono gia diverse catene di hotel che stanno lavorando con i Tour Operators attraverso pacchetti turistici hanno al momento un’occupazione prevista del 40/50% per i mesi di luglio e agosto, vero è però che sta aumentando la domanda di un turismo rurale e o in appartamenti vacanze, ma non credo che questo sarà un problema per gli hotel perchè le prenotazioni sono già molto attive.

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